S.I. PO.TRA (Società italiana di Politica dei Trasporti)
Il decalogo di S.i. Po.Tra.
Siamo un gruppo di professori universitari, dirigenti pubblici, professionisti e manager, accomunati, ciascuno nel proprio ambito, da un forte impegno civile e dalla convinzione della centralità del sistema dei trasporti per una crescita sostenibile, mediante politiche più incisive in questo settore.
Abbiamo per questa ragione deciso di costituire la Società Italiana di Politica dei Trasporti (S.i. Po.Tra.), nella convinzione che le scelte pubbliche che il nostro Paese ha compiuto nei decenni scorsi su trasporti e logistica siano state ampiamente inadeguate, consegnando a cittadini ed imprese un sistema per molti versi inefficiente ed inefficace, con gravi conseguenze sull’ambiente e sulla qualità della vita,con pesanti ricadute negative sulla competitività del sistema economico-produttivo e sulla finanza pubblica. Auspichiamo che la Società Italiana di Politica dei Trasporti possa costituire luogo di confronto di idee – non solo fra i soci, ma anche tra la Società e il mondo esterno – di proposta e di pungolo verso i decisori pubblici e gli operatori. Opereremo e chiediamo di aderire sulla base di dieci principi:
1. innanzitutto riteniamo che occorra applicare la regola einaudiana del “conoscere per deliberare”, affrontando i problemi complessi del settore con le conoscenze e gli approfondimenti necessari, nella convinzione che la decisione politica debba essere supportata e rafforzata da una consapevolezza adeguata dei problemi e delle soluzioni possibili per risolverli, mettendo fine a discussioni superficiali e basate su luoghi comuni;
2. intendiamo affrontare lo snodo che mette assieme ambiente, energia e trasporti, collocando la questione della mobilità come tema strategico per la qualità della vita dei cittadini e per la competitività delle imprese, e non come tema da affrontare episodicamente, sotto l’onda delle emergenze;
3. siamo consapevoli che occorra ricucire le fila di una politica industriale per i trasporti, che collochi questo settore in una visione di sviluppo, guardando alle infrastrutture in rapporto con i servizi ad esse collegati , alla loro efficienza e concorrenzialità ; il focus sulle aziende che gestiscono infrastrutture e servizi si collega al tema del lavoro nei trasporti e nella logistica, che oggi conosce un assetto particolarmente anomalo, stretto, nei diversi settori, tra protezionismi e sfruttamenti entrambi inaccettabili;
4. intendiamo proporre un approccio interdisciplinare e coerente alle politiche per la mobilità, che leghi tecnica ed economia dei trasporti con l’urbanistica , le politiche del territorio e la internazionalizzazione dei processi, in una visione strategica unitaria, superando quell’approccio sequenziale che tanti danni ha determinato nei passati decenni;
5. riteniamo che una delle cause dell’arretratezza del settore è nella persistente opacità di demarcazione fra servizi di mercato e servizi universali; anche in questa chiave, siamo convinti assertori della necessità di procedere lungo il sentiero delle aperture dei mercati dei trasporti a dosi più massicce di concorrenza, non come scelta ideologica, ma come strumento per il miglioramento dei servizi a cittadini e imprese liberando energie imprenditoriali, in un ambiente regolato e con istituzioni pubbliche che sappiano esprimere capacità di pianificazione e di controllo;
6. vogliamo dimostrare, in un momento economico difficile, che un rigoroso approccio “lean” (fare di più con meno risorse, evitando gli sprechi) sia la cura dimagrante che serve per invertire una tendenza degli anni passati, in cui si è fatto meno con più;
7. siamo convinti che occorra guardare con grande attenzione ai temi della manutenzione e del potenziamento dell’ esistente (reti e servizi), per preservare e valorizzare intanto ciò che abbiamo, che rischia di degradare per disattenzione e mancanza di risorse, producendo costi di recupero crescenti nel tempo;
8. intendiamo riportare al centro dell’attenzione i temi della innovazione e dello sviluppo tecnologico in un settore, come quello dei trasporti, che può ottenere significativi miglioramenti di prestazioni ed efficienza con la diffusione delle tecnologie disponibili e in via di sviluppo dell’Intelligent Transportation Systems, dei veicoli e dei sistemi di controllo, e dei sistemi di networking e calcolo diffuso, ma che mostra notevoli lentezze nelle adozione delle innovazioni;
9. vogliamo proporre metodi nuovi di discussione sulle decisioni relative ai trasporti, metodi che in altri Paesi si sono ormai consolidati, come il public engagement o il débat public, per coinvolgere gli stakeholder e l’opinione pubblica fin dall’inizio in scelte di fondo più condivise e trasparenti, che non possono restare nelle chiuse stanze degli addetti ai lavori, o cadere preda delle lobbies;
10. intendiamo riportare i trasporti e la logistica al centro della discussione sul profilo delle politiche economiche e sociali del nostro Paese, con un approccio glo(bal)-(lo)cal che abbia il respiro europeo ed internazionale e sia attento alle caratteristiche dei singoli territori senza cadere nei localismi, superando la sindrome NIMBY.
S.i. Po.Tra. intende insomma mettere al centro della propria iniziativa la domanda di mobilità dei cittadini e delle merci, invertendo un ordine logico spesso opposto, che ha privilegiato la pianificazione delle opere infrastrutturali, o comunque interventi sulla offerta rispetto alla analisi e al servizio dal lato della domanda , lavorando per attualizzare il diritto alla mobilità, declinato secondo logiche ambientalmente sostenibili.
Una agenda moderna per i trasporti e per la logistica è particolarmente necessaria nei tempi di crisi che viviamo, per rendere fattibili quelle soluzioni di mobilita’ che emergono non solo per la consapevolezza sul consumo insostenibile di risorse energetiche, ma anche per i costi di congestione e per le esternalità che derivano dalla dominanza di un modello di trasporto individuale e motorizzato.
I rivolgimenti economici derivanti dalla globalizzazione, di cui i trasporti sono una architrave strategica, impongono un ripensamento delle logiche di funzionamento del settore, anche per i cambiamenti radicali che i flussi di merci e di persone stanno determinando nella geografia economica e sociale. Restare prigionieri delle vecchie chiavi interpretative dei fenomeni rischia solo di tardare il tempo della uscita della crisi.
Il piano di attività di S.i. Po.Tra.
Per contribuire al raggiungimento graduale di questi obiettivi, la Società Italiana di Politica dei Trasporti, intende svolgere il seguente programma di lavoro nel suo primo anno di attività:
• realizzare un Rapporto annuale sulla politica dei trasporti e proporre alla pubblica discussione periodici position papers su temi strategici per il futuro delle politiche per la mobilità delle merci e delle persone;
• realizzare una newsletter avente per oggetto decisioni, assunte o in fieri, delle istituzioni europee, del Governo nazionale, delle istituzioni territoriali, accompagnate da analisi e proposte;
• offrire a decision maker e studiosi un sito internet nel quale saranno raccolti i documenti ed i contributi di maggior interesse sulle politiche per la mobilità;
• coinvolgere i soggetti imprenditoriali e le loro associazioni per formulare progetti ed idee di rinnovamento da sottoporre alla attenzione delle istituzioni;
• premiare annualmente con una borsa di studio il miglior giovane ricercatore che si sia cimentato su temi di politica dei trasporti.
Intendiamo mettere a disposizione il patrimonio delle nostre esperienze e delle nostre competenze verso tutti gli stakeholder, a cominciare dalle istituzioni, nella convinzione che proprio in una fase difficile vadano moltiplicati gli sforzi per migliorare la qualità della discussione pubblica sui temi strategici per il futuro del nostro Paese , come quello dei trasporti e della logistica.